Musica classica africana: Angelo Trabace suona Emahoy Tsegué-Maryam Guèbrou
La figura di Emahoy Tsegué-Maryam Guèbrou è una delle più affascinanti della musica contemporanea: si tratta infatti di una suora etiope nata nel 1923 ad Addis Abeba, che con i suoi lavori finì per ridefinire i confini della musica classica come la conosciamo. Suo padre era un intellettuale etiope di spicco, e per questo durante l’infanzia Emahoy studiò violino e piano in Svizzera, in Egitto e in Etiopia. La sua famiglia fu deportata nel 1937 sull’isola dell’Asinara e poi a Mercogliano (provincia di Avellino) durante l’invasione italiana del paese. Era destinata a studiare musica nel Regno Unito, ma l’imperatore Haile Selassie le negò una borsa di studio, cosa che la fece cadere in profonda depressione e la spinse alla decisione estrema di ritirarsi a vita monastica in un luogo isolato nel deserto. Nel 1948, Guèbrou diventò quindi una suora cattolica, ma continuò a comporre particolarissime pièce per piano: il suo stile proto-jazz è influenzato dal pop etiope come dai canti di chiesa africani, senza dimenticare la dieta europea a base di Satie, Debussy e Chopin con la quale si è evidentemente formata.
La compositrice è morta nel Marzo 2023 a Gerusalemme all’età di 99 anni. La Milano Music Week vuole ricordarla e omaggiarla assieme ad Angelo Trabace, talentuoso compositore e pianista punto di riferimento della musica italiana contemporanea (ha lavorato con Baustelle, Dimartino e molti altri). Il concerto a Casa degli Artisti sarà introdotto dalla Direttrice Artistica della Milano Music Week, Nur Al Habash.